La nostra guida al vostro percorso di fertilità nel 2024
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A cura della Redazione di Reproclinic
Desiderate diventare madri ma non avete ancora trovato il partner ideale o pensate che non sia il momento giusto? La vitrificazione degli ovociti è la soluzione per voi e, sempre più spesso, per un numero crescente di donne. Grazie a questa tecnica di riproduzione assistita, potete allungare il vostro orologio biologico e sfruttare la vostra fertilità quando volete. Vi forniamo tutte le informazioni necessarie sul congelamento degli ovociti.
L'età più consigliata è prima dei 35 anni, poiché la riserva ovarica è ancora abbondante e gli ovociti conservano la loro qualità.
Si tratta di una regola generale, poiché ogni persona ha un proprio orologio cronologico. Una donna di 26 anni può avere una riserva ovarica di bassa qualità, mentre una donna di 40 anni può averne una di alta qualità. Per questo è fondamentale l'aiuto di professionisti qualificati che analizzino ogni singolo caso.
Il numero di ovociti consigliato per la vitrificazione e per poter rimandare la maternità con la massima garanzia di gravidanza è di circa 10-15 ovociti nelle donne sotto i 35 anni. Nelle donne di età compresa tra i 35 e i 37 anni, è consigliabile utilizzare un numero maggiore di ovociti, poiché molti di essi produrranno embrioni con alterazioni cromosomiche. In questo caso, è consigliabile effettuare una diagnosi genetica preimpianto (analisi del numero di cromosomi in ogni embrione) per trasferire quelli con la corretta dotazione cromosomica (sani).
Il processo di congelamento degli ovociti prevede diverse fasi.
La prima fase prevede una visita medica e una consulenza. Dovrete consultare uno specialista in medicina della riproduzione, di persona o in videoconferenza. Durante questa prima visita, il medico porrà una serie di domande per conoscere a fondo il caso della paziente e informarla sulla procedura da seguire, eliminando ogni possibile dubbio. In un secondo appuntamento, verrà redatto un rapporto dettagliato in modo che la paziente possa accettare il trattamento.
La seconda fase della vitrificazione prevede la stimolazione ovarica. Questa prevede la somministrazione quotidiana di ormoni per stimolare le ovaie e dura circa 10 giorni. Ogni 3 o 4 giorni è necessario recarsi in clinica per monitorare la crescita follicolare mediante ecografia ed esami del sangue.
La terza fase è la scarica ovulatoria. Quando le ovaie sono stimolate, viene somministrato un altro ormone per indurre l'ovulazione.
La quarta fase è la puntura follicolare. Si tratta di una piccola procedura chirurgica eseguita in sedazione profonda, il cui scopo è quello di rimuovere gli ovuli dalle ovaie della donna. È un processo sicuro e affidabile.
La quinta e ultima fase del processo è la vitrificazione degli ovuli. Questa fase si svolge nel laboratorio di fecondazione in vitro. Una volta ottenuti gli ovuli, in laboratorio si prepara tutto per la vitrificazione. A tal fine, l'ovocita viene sottoposto ad alte concentrazioni di crioprotettori per disidratarlo e prevenire la formazione di cristalli di ghiaccio potenzialmente dannosi. Allo stesso tempo, la temperatura viene rapidamente abbassata a -196 gradi Celsius in pochi secondi.