La nostra guida al vostro percorso di fertilità nel 2024
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agosto 21, 2024
La scorsa settimana abbiamo affrontato il tema dell'ENDOMETRIOSI, approfittando del fatto che lunedì 14 marzo ricorreva la sua Giornata mondiale. Una condizione che si verifica durante l'età riproduttiva e che, come abbiamo detto, influisce sulla qualità della vita di molte donne, portando in alcuni casi all'infertilità. Nel BLOG di oggi parleremo degli esami diagnostici che si possono effettuare per valutare l'ENDOMETRUM, ovvero la superficie che riveste la cavità uterina (in condizioni normali) e un elemento di vitale importanza nel processo di impianto dell'embrione.
Prima di sottoporsi a un trattamento di PMA, è necessario effettuare una serie di esami per valutare lo stato di salute dell'apparato riproduttivo. Tra le varie parti che compongono l'apparato riproduttivo (utero, tube di Falloppio, ovaie, ecc.), l'endometrio è una delle più rilevanti per il processo di fertilità.
Come abbiamo detto all'inizio, l'endometrio è la superficie su cui l'embrione deve impiantarsi e svilupparsi. Affinché ciò avvenga, è necessario che si verifichino una serie di processi straordinariamente complessi, sui quali abbiamo sempre più informazioni.
Oltre agli esami classici (ecografia, biopsia endometriale classica), abbiamo a disposizione test sempre più sofisticati per valutare aspetti fino a pochi anni fa sconosciuti, come la finestra di impianto e il microbioma endometriale (pulito e patogeno).
Ben nota a tutti, è uno strumento essenziale nella pratica clinica. Serve a diagnosticare lesioni come polipi, fibromi, aderenze intrauterine, malformazioni uterine, ecc. che possono compromettere l'endometrio e ostacolare l'impianto dell'embrione. L'ECOGRAFIA 3D offre una sensibilità ancora maggiore nella diagnosi di alterazioni più sensibili come l'adenomiosi e le malformazioni uterine più sottili.
L'isteroscopia è una procedura semplice, eseguita in regime ambulatoriale (senza ricovero), ed è estremamente utile. Consiste nell'introduzione di una lente molto piccola attraverso la vagina, che accede all'interno della cavità uterina attraverso la cervice, e ci permette di vedere lesioni endometriali che possono passare inosservate all'ecografia e di trattarle allo stesso tempo, oltre a raccogliere campioni di endometrio per analisi successive. Permette inoltre di trattare lesioni voluminose precedentemente diagnosticate con l'ecografia, come polipi, fibromi, alcune malformazioni come il setto uterino, ecc.
La finestra di impianto è definita come il periodo di tempo in cui l'endometrio dell'utero materno presenta un ambiente favorevole all'impianto dell'embrione. Nei trattamenti di riproduzione assistita si cerca di riprodurre le stesse condizioni che si verificano durante la fecondazione naturale. Ma non tutte le pazienti hanno un endometrio ricettivo quando in teoria si potrebbe “toccare”. In questi casi, possiamo trovarci nella frustrante situazione di diversi trasferimenti di embrioni di buona qualità senza ottenere una gravidanza, che chiamiamo fallimento dell'impianto. Data questa particolarità, sempre più pazienti chiedono questo test già prima di effettuare il primo trasferimento, per “personalizzare” il più possibile il trasferimento di embrioni e aumentare le probabilità di successo fin dall'inizio.
Ebbene, con l'idea di rispondere e risolvere questo problema, esistono diversi test in grado di stabilire la finestra di impianto per ogni paziente, prelevando una biopsia dell'endometrio dopo una preparazione ormonale identica a quella che faremo per il transfer. Il materiale biopsiato viene analizzato con tecnologie all'avanguardia per stabilire la sua ricettività (o meno) al momento della biopsia. A seconda dei risultati, e modificando il regime di somministrazione del progesterone nei giorni precedenti il trasferimento, si possono ottenere tassi di gravidanza più elevati. Il test più noto è l'ERA TEST, ma ne esistono diversi in commercio.
Utilizzando la stessa biopsia endometriale, è possibile studiare la composizione dei batteri che colonizzano questa superficie. Se, dopo uno studio sofisticato, si riscontra una percentuale ridotta di Lactobacillus (i batteri buoni), il trattamento con probiotici vaginali e orali potrebbe migliorare questo microambiente, rendendolo più favorevole all'impianto. Allo stesso modo, se nella biopsia proliferano germi patogeni (batteri cattivi), un trattamento specifico con antibiotici potrebbe sradicare un ambiente ostile all'impianto, migliorando così i tassi di impianto. Sebbene esistano già diversi test sul mercato, i più noti sono i test EMMA e ALICE.
Alla Reproclinic, prima di qualsiasi trattamento, eseguiamo tutti gli esami diagnostici necessari per ottimizzare i risultati dei nostri trattamenti, sia dal punto di vista scientifico che umano.
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Desideriamo rassicurarvi: tutti i gameti e gli embrioni crioconservati non sono stati influenzati dall'interruzione di corrente. Sono conservati in serbatoi di azoto liquido, un sistema completamente indipendente dalla rete elettrica e assolutamente sicuro.
Ci prendiamo cura di ciò che conta di più con il massimo impegno e professionalità.
Grazie per la vostra fiducia.
Il team di Reproclinic
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