Mese della Sensibilizzazione sull'Endometriosi - Reproclinic

Mese della Sensibilizzazione sull’Endometriosi

Nel quadro della nostra iniziativa di sensibilizzazione sulle diverse condizioni mediche che possono influire sulla fertilità femminile, negli ultimi mesi ci siamo occupati del cancro alle ovaie, del cancro al collo dell’utero e della sindrome dell’ovaio policistico (SOP). Ma questo marzo ci concentreremo sull’endometriosi, in onore del Mese della Sensibilizzazione sull’Endometriosi.

Iniziamo con un breve riassunto della storia dell’endometriosi. Fu scoperta al microscopio nel 1860 dal barone Carl von Rokitansky, ma solo nel 1920 un chirurgo ginecologo di nome Thomas Cullen ne diede la prima spiegazione metamorfologica e la descrizione completa. Ancora oggi non si sa perché alcune donne si ammalino di endometriosi e altre no. L’unica prova è che l’endometriosi potrebbe essere causata da un livello di testosterone relativamente basso durante lo sviluppo del feto, responsabile della “programmazione” dello sviluppo riproduttivo femminile e associato ad altri fattori come alcuni polimorfismi genetici, alterazioni autoimmuni, alterazioni del microbiota ed aumento del rischio di cancro al seno. Al contrario, la SOP è stata associata ad un livello relativamente alto di testosterone durante lo sviluppo prenatale.

Successivamente, negli anni ’60, i medici hanno iniziato ad attuare terapie ormonali per le pazienti affette da questa patologia, che consistevano nella somministrazione di testosterone e/o estrogeno ad alte dosi. Oggi sappiamo che livelli elevati di estrogeno nelle donne, e più precisamente di estradiolo, possono scatenare l’infiammazione e causare forti dolori nelle pazienti affette da endometriosi. In effetti, una delle cose che i medici professionisti consigliano di fare è passare a una dieta vegetariana, poiché i vegetariani hanno normalmente livelli di estrogeno inferiori del 15-20%. Ma se le pazienti non sono disposte a rinunciare alla carne, possono semplicemente cercare di aumentare l’assunzione di verdure crucifere, come broccoli, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles, ecc. Per quanto riguarda il testosterone, i ricercatori stanno attualmente cercando di trovare nuovi modi per fornire gli effetti di un testosterone più elevato, senza generare gli effetti collaterali androgeni (come peli sul viso, abbassamento della voce, riduzione del seno ecc.) per per rendere il trattamento più sostenibile per le donne.

Proseguendo nella cronologia, nel marzo del 1993 è stato celebrato per la prima volta il Mese della Sensibilizzazione sull’Endometriosi e sono stati distribuiti nastri gialli in tutto il mondo per dimostrare solidarietà alle donne affette da endometriosi.

Ma cos’è esattamente l’endometriosi? E colpisce davvero così tante persone? Secondo l’OMS, la definizione dell’endometriosi è: “una malattia in cui un tessuto simile al rivestimento dell’utero cresce al di fuori dell’utero, causando dolore e/o infertilità”. Per quanto riguarda il discorso che colpisca la stragrande maggioranza delle donne, la risposta è no, ma colpisce circa il 10% (o 190 milioni) delle donne e delle ragazze di età riproduttiva a livello globale. Solo nell’Unione Europea colpisce circa 14 milioni di donne ed è considerata una delle malattie croniche più comuni nelle donne fertili.

Non è sorprendente che un gran numero di casi segnalati sia stato identificato per la prima volta nelle cliniche di procreazione assistita, durante un consulto sull’infertilità. Purtroppo questa malattia ha un aspetto troppo diverso per ogni persona, per cui è fondamentale una valutazione individuale, seguita da un ginecologo specializzato, che prescriverà un trattamento personalizzato. Poiché la maggior parte delle donne trascorre anni senza che la propria condizione venga diagnosticata correttamente, non possiamo mai enfatizzare abbastanza l’importanza di effettuare visite ginecologiche annuali.

Il nostro consiglio per le pazienti più giovani affette dall’endometriosi, che non desiderano attualmente una gravidanza, è quello di congelarsi gli ovuli, preferibilmente prima dell’età di 36 anni, poiché l’endometriosi accelera la diminuzione della riserva ovarica, che di solito si osserva tra i 35 e i 40 anni.

A coloro che presentano casi lievi di endometriosi e che desiderano una gravidanza, consigliamo l’inseminazione artificiale, se sono consapevoli di avere una riserva ovarica normale, tube di Falloppio sane e se l’analisi del liquido seminale del partner non ha presentato anomalie nella qualità del liquido seminale.

D’altra parte, suggeriamo la FIV convenzionale alle pazienti affette dall’endometriosi, che hanno le tube di Falloppio ostruite o una riserva ovarica ridotta. Se invece ci siano stati precedenti cicli di FIVET non riusciti o le pazienti presentino una riserva ovarica molto bassa, la FIVET con donazione di ovociti potrebbe aiutarle ad aumentare le possibilità di ottenere una gravidanza di successo.

Da Reproclinic abbiamo l’intenzione di continuare la nostra iniziativa di educare le persone di tutto il mondo sulle diverse condizioni che hanno un effetto negativo sulla fertilità, nella speranza di aiutarle a cercare assistenza medica, se dovessero averne bisogno.